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che cosa lui ne ha fatto.
Blaise le accarezzava i capelli. Ma chi mai potrebbe essere?
Non lo so. Di colpo lei sembr irritata. Non penserai che Nat mi
stesse prendendo in giro, vero?
50
Jack Reilly arriv a Londra poco dopo le sette del mattino. Calcol che a
New York erano le due di notte, e si augur che a quell'ora Regan stesse
dormendo. Non avendo imbarcato valigie, oltrepass subito la dogana e si
diresse verso il parcheggio dei taxi. Un'auto lo stava aspettando.
Quarantacinque minuti dopo era nella reception dell'albergo, che si tro-
vava nei pressi di Scotland Yard.
fortunato, gli disse l'impiegato. La sua stanza gi pronta. Il si-
gnore che l'ha occupata questa notte partito presto e la cameriera ha gi
provveduto a pulire.
Fantastico. Jack moriva dalla voglia di fare una doccia e voleva anda-
re dal suo amico al pi presto. Si sentiva inquieto per qualche oscura ra-
gione. Con un po' di fortuna riuscir a sbrigare tutto in giornata, si disse, e
a tornare a casa con un volo notturno.
Prese la chiave e raggiunse la sua stanza al quinto piano. Il carrello delle
pulizie era parcheggiato proprio l davanti.
Salve, disse entrando.
Salve, tesoro. La cinquantenne che fece capolino dal bagno era una di
quelle donne che sono sempre di buonumore.
Mi dispiace. Mi avevano detto che la stanza era pronta.
Gi. Si confondono sempre, vero? Sar fuori di qui in un baleno.
Grazie. Devo fare una doccia e andare al lavoro.
Anche lei lavora di sabato?
Jack sorrise mentre posava la borsa. Proprio cos.
Cosa non si fa per vivere. Bene, ho finito. Buona giornata.
Anche a lei. Vide del denaro e un biglietto sul cassettone. Aspetti,
la richiam. Credo che le abbiano lasciato la mancia.
Non me n'ero accorta, disse la donna tornando indietro. Accorgendosi
dell'esiguit della somma, comment: Non basta neppure per la lucidatura
delle scarpe, ma la intasc ugualmente e lesse il biglietto. Grazie per
l'ottimo servizio. stato come avere un maggiordomo personale. Guard
Jack con aria furba. Forse dovrei davvero pensarci.
Lui sorrise. So che a New York hanno appena aperto una scuola per
maggiordomi.
La cameriera sventol in aria la mano. Oh, se per questo, qui ne ab-
biamo pi che a sufficienza. Troppe, direi. Non che mi importi, non dure-
rei un giorno in uno di quei posti. Troppo formali per me. Torn a diri-
gersi verso la porta. Salute, tesoro.
Salute, rispose Jack e, aperta la borsa, ne estrasse l'astuccio con il ra-
soio e la schiuma da barba, e si affrett verso il bagno.
51
T, signorina Regan? chiese Maldwin scortandola in soggiorno, dove
stavano seduti Lydia, Daphne e Thomas. Erano le tre e mezzo del mattino.
Grazie, Maldwin, rispose lei accomodandosi su un divanetto accanto a
Daphne.
Allora, come procedono le indagini? chiese quest'ultima.
La polizia ha finito. Hanno rilevato le impronte digitali e chiuso la por-
ta di ingresso con un lucchetto speciale. Thomas, domattina per prima cosa
dobbiamo far cambiare la serratura.
Naturalmente, Regan. Vuoi dormire da me, stanotte?
Oh, la inviterei a casa mia, ma l'appartamento molto in disordine, in-
terloqu Daphne. Quando si lavora tutto talmente frenetico. C' roba
dappertutto...
Deve stare qui! esclam Lydia. C' una camera di servizio adiacente
alla cucina, con un divano letto. comodo, abbastanza largo, e tutto suo.
Credo che accetter, disse Regan. Ai vecchi tempi aveva dormito
spesso sui divani letto.
La stanza piuttosto piccola, e non ho voluto che Maldwin alloggiasse
l, aggiunse Lydia. Ma per una notte andr benissimo.
Thomas aveva appena riferito alle due donne ci che era avvenuto a casa
di Ben, minimizzando la strana iniziativa di Janey. Detesta che si sprechi
il cibo, aveva spiegato.
Regan, con tutto quello che sta succedendo, non pensa che dovremmo
potenziare la sicurezza nel nostro edificio? chiese ora Daphne.
Non possiamo mettere guardie armate sui pianerottoli, si intromise
Lydia. Si suppone che questo sia un posto raffinato.
Impossibile essere raffinati quando si morti, ribatt l'altra.
Comunque non possiamo permettercelo, Daphne, sospir Thomas. A
meno che non si verifichi un miracolo e i diamanti vengano recuperati, o
che l'intero cast di un colossal di Hollywood non decida di associarsi al
club, temo che ci troveremo presto nei guai. Potremmo addirittura essere
costretti a chiudere.
La mia agenzia! gemette Lydia.
La mia scuola per maggiordomi, ansim Maldwin.
E io? salt su Thomas. Questo molto pi di un lavoro per me. Ri-
dare splendore al circolo era il sogno della mia vita. Farne un posto dove si
vive con eleganza e si apprezza l'arte. Fantasticavo addirittura di avere a-
spiranti soci in lista d'attesa da qui a cinque anni!
Cinque anni esattamente il tempo che mi ci vorrebbe per trovare un
altro appartamento decente a New York. Daphne aveva alzato la voce.
Mi piace qui, e voglio restarci. Per due decenni il Settlers' Club stato la
mia vita... [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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